Negli anni ’70 Giovanni Nardantonio, dopo aver frequentato l’Istituto Alberghiero nel seminario di Rieti, attratto dalla città di Verona, decise di sostare durante uno dei suoi soggiorni per lavoro a Cerea.
Incontrò Antonella, lei aveva 17 anni e Giovanni 19 anni!
Tra le difficoltà per seguire i propri sogni, la loro complicità in continuo sviluppo nell’artigianalità,nella cucina,nel buon vino e la loro passione li ha uniti superando negli anni le continue prove della vita!
Nel 1480 la struttura presiedeva all’interno del convento dei Frati del Sacro Ordine del Carmelo.
Nel 1770 il monastero cessò la sua esistenza e in parte anche l’edificio distrutto dalla prima guerra mondiale.
Nei sotterranei della Locanda che portavano alla Chiesa di San Vito Martire tutt’ora esistente ed accessibile, si rifugiava il popolo con risorse alimentari per sfuggire agli attacchi di “Pippo”,soprannome dell’aereo che gli abitanti ricordano volare al tramonto bombardando la ferrovia.
La famiglia Nardantonio ha riportato a nuova luce la struttura che ospita Locanda Divinis.